Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Sicilia’

Spesso ho postato video della città in cui vivo, Barcelona,  ma finalmente mi fa piacere trovare un bel timelapse dello Stretto di Messina .

Alcune delle prospettive sono favolose: lo Stretto è un patrimonio.

(in realtà ne volevo mettere uno trovato ieri su FB che però oggi è stato rimosso. Peccato: aveva la prospettiva dalla Costa Calabrese)

26/9 Aggiornamento: ecco il video in timelapse dalla costa Calabrese. Quale preferite?

Read Full Post »

Oggi parlo della mia città natale e del neo-sindaco.

Vince le elezioni Renato Accorinti. Embè? Per chi non è di Messina il nome o la notizia non sembreranno nulla di speciale.

Recupera incredibilmente al ballottaggio (dal 20% al 53%), mentre il candidato del PD aveva ottenuto al primo turno il 49,94% dei voti (ne mancavano solo una quarantina per essere eletto direttamente).

Al ballottaggio, stranamente, il cittadino messinese si ribella. Abituato a togliersi il cappello e votare sempre e comunque per il candidato forte di turno: nonostante condanne per peculato, nonostante magheggi, nonostante le clientele, nonostante gli scandali, nonostante gli innumerevoli commissariamenti, nonostante il buco da 500 milioni delle casse comunali.

Stavolta no. Il Messinese alza la testa e vota un 60enne hippy, che veste solo con una T-shirt fruit-of-the-loom con scritto No Ponte (colori a scelta, dal rosso all’arancione passando per il blu), rappresentante di uno dei tre movimenti “della società civile” messinese, fra cui il M5S.

La provincialissima Messina, ultima o quasi ultima per qualità di vita fra le città italiane, si ribella e sceglie di cambiare. Elegge un vicino di casa, che va in bici (a Messina in bici?), ecologista, attivista per i diritti civili e sempre impegnato contro la Mafia, non-violento. Wow.

Renato Accorinti

Renato

Non posso dire di conoscere Renato (tutti a Messina lo conoscono con il suo nome di battesimo). Posso dire che so chi è. E’ stato il mio professore di educazione fisica a scuola media:

Lo chiamavamo Renato, non prof. Ci convinse a saltare delle lezioni pratiche per stare in classe ad ascoltare le canzoni di Giorgio Gaber (“la libertà non è star sopra un albero…”). Anche se a dire il vero a 12 anni non me ne fregava niente di Gaber e volevo solo correre e giocare al pallone.

Con il suo gruppo sportivo gratuito ha tolto – letteralmente – dalla strada tanti ragazzini delle zone disagiate attorno alla scuola per portarli al campo di atletica. Non è un eufemismo. Li toglieva dalla strada e li portava a correre.

Parlava – anche in classe – di rispetto, di anti-mafia (erano gli anni ’92-’95), di non-violenza, di amicizia, di cultura sportiva, di fratellanza. Era una voce fuori dal coro che diceva frasi a noi ragazzini come: “se un amico mi regala il suo maglione preferito mi fa più piacere di qualsiasi altro tipo di regalo”. Capivamo noi figli del consumismo?

20 anni fa in classe ci parlava di riabilitare la zona falcata (una volta dedicata all’arsenale), di piste ciclabili, di zone verdi.  Ci dava esempi di  rivoluzione e restistenza civile, a volte di anarchia, di pensare differentemente, di non standardizzarsi. Cercava probabilmente di piantare in noi il seme della ragione.

Il movimento No Ponte è, agli occhi di tutti, rappresentato dalla sua facciazza barbuta. Sempre in prima fila a lottare per questa o quella iniziativa.

Ieri una parte di città è scoppiata in gioia, neanche fosse tornata la Serie A, mentre lui non nascondeva le lacrime di commozione vera e sciorinava frasi tipo: “Questa è la vittoria dell’utopia“, “Non chiedetemi favori, ma solo rispetto di diritti. E lotterò con voi”. E a chi gli chiede se toglierà la maglia No Ponte ora, dice: “Dobbiamo cambiare tutti da oggi in poi. Tocca cambiare anche a me”.

Come la gente che lo ha festeggiato, nonostante sia un fuoriuscito, ieri ero felice e commosso per l’incredibile segnale di cambiamento arrivato dai cittadini. Anche se per fare scelte diverse rispetto al passato la città ha dovuto toccare il fondo, arrivare alla disperazione.

Quindi, la prima sfida  è vinta, ed ormai fa parte del passato. Adesso viene il bello. Molti – anche fra quelli che ieri lo festeggiavano davanti al comune – lo aspetteranno al varco, gli diranno “sei cambiato”, “l’avevo detto che eri un bluff”, qualcuno gli metterà anche i bastoni fra le ruote.

Ma Renato ha preso calci in faccia per 40 anni ed ora è diventato sindaco. Penso che sia uno che non molla.

Bisogna essere realisti adesso (=occhio che la situazione è difficile) però bisogna dimostrare positivismo.

Auguri Renato, Auguri Messina.

PS: E provate a guardare il video in alto, dal minuto 4:50 il neo-Sindaco corre per la città seguito da decine di persone (non ultimo un signore in carne a petto nudo, con infradito e capello da cowboy – mitico!).

Quella corsa mi ricorda una scena famosa.

Read Full Post »

Pupo

Pupo

“Leeeedis en genma…” (gli assistenti di volo Alitalia e l’inglese maccheronico)

Il rumore dei cucchiaini sui piattini da tazzina;

Giganteschi occhiali da sole indossati fino in bagno;

40 gradi all’ombra;

La granita (special mention to: Granita gelsi e Granita fichi);

La brioche;

Il bar Eden;

Lo Stretto;

Brand e griffe ostentate; (altro…)

Read Full Post »

Qualche settimana fa, uscendo da una carrozza della metro mi imbatto in un cartello pubblicitario: Sicilia Mito en una Isla de Luz. Che figo! Penso.

L’intera Metro di Barcelona ne era tappezzata. Che orgoglioso mi sentivo: mi ricordavo di quando viaggiavo in DART a Dublino (una specie di metropolitana di superficie) e già da Ottobre o Novembre ogni stazione veniva ricoperta di cartelli che pubblicizzavano l’Andalucia. Considerando le temperature già bassine, che goduria vedere le spiagge spagnole.

Bello… finalmente la Sicilia decideva di farsi un poco di pubblicità all’estero.

Sicilia - Publicidad Barcelona

Più la guardavo – però – meno mi convinceva. Ma che era ‘sto gallo? (altro…)

Read Full Post »

Older Posts »