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Posts Tagged ‘crisi economica’

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Questo è un post qualunquista.

Me lo dico da solo, quindi inutile tacciarmi di essere tale e se non avete voglia di leggere nulla di qualunquista… non andate avanti :).

Vi racconto un aneddoto: “Pronto agenzia immobiliare? Chiamo per quell’appartamento in affitto, mi interessa molto. Io e la mia ragazza possiamo vederlo solo dopo le 18,30”. “No mi spiace, facciamo orario estivo, i nostri uffici sono aperti fino alle 14 e possiamo far vedere le nostre case solo fino a quell’orario, mi faccia sapere se potete venire in mattinata” (dialogo molto ridotto e semplificato, il succo è lo stesso comunque).

Il mio primo pensiero è stato: ma io non devo venire nel tuo ufficio. Mi dovresti solo aprire la casa. Poi me la guardo io…

Quindi… dicevo… Come si esce dalla crisi? (altro…)

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Scopro dalla stampa online italiana che il Vice Ministro del Welfare Martone ha detto che chi si laurea a 28 anni è uno sfigato. Il viceMinistro – evidentemente poco avvezzo alla politica – ha dovuto smentire, correggersi.

Infatti subito sono divampate le polemiche, trend su twitter con l’hashtag #sfigato, fior fior di articoli e commenti per criticare la frase del ViceMinistro. Insomma come si è permesso:  i secchioni sono noiosi… ah quanti talenti un po’ pazzerelli che vanno male all’università! …Steve Jobs non era laureato! Il Trota parlamentare e io non mi posso laureare a 30 anni? Ma come si permette proprio lui è stato raccomandato per fare il ministro!…. ecc..

Polemica polemica polemica.  Il pensiero mediocre e perbenista: un Ministro deve lodare tutti. Le sue interviste devono essere in politichese, devono sempre avere il famoso “ma anche”: chi impiega 10 anni per laurearsi è uno sfigato ma  anche chi si laurea in tempo (ora bastano 3 – dico tre – anni) è solo un secchione con gli occhiali brufolosi dedito all’onanismo. Dire tutto e il contrario di tutto.

Facendo un calcolo, un ragazzo che a 28-30 anni è ancora all’Università sta impiegando 10-12 anni, 3-4 volte in più del previsto. Come se per le Medie ci volessero 9 anni. Dieci anni all’Università… una vita. Il viceministro non si riferiva certo agli studenti/lavoratori che si fanno il mazzo per pagare le tasse e trovare il tempo per i libri, o ai casi eccezionali di chi magari deve seguire un parente malato, ecc… E’ uno sfigato un 28enne ancora all’Università se non ha nessuno di questi impedimenti? Per me sì.

Non è NORMALE stare anni e anni all’Università! Bisogna prendere coscienza di questo e bisogna cambiare la prospettiva, da una prospettiva meramente “mediocre” a una tendenza “Meritocratica” . Prendere responsabilità delle proprie scelte. Il mercato del lavoro non se ne fa nulla di neo-laureati trentenni!

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Copertina Newsweek Beh sembra che – almeno per questa legislatura – il Governo Berlusconi sia alla pagina fine di un libro lungo 17 anni.

Il futuro è incerto incertissimo. Un nuovo governo tecnico (Monti?) permetterà a quei poveri miserabili parlamentari di percepire un vitalizio da nababbi appena saranno vecchi (praticamente da subito).

L’Italia finalmente si è indignata e comincia a fare sentire la sua voce: Nunteregghe più, come diceva Rino Gaetano 30 anni fa.

Cacchio… 30 anni fa. Che parole tanto attuali. Sono i corsi e ricorsi della storia o semplicemente la classe dirigente italiana non è mai cambiata? (altro…)

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Crisi economica, un debito pubblico di dimensioni inimmaginiabili, default imminente, titoli dei giornali a caratteri cubitali ricordano la bancarotta dell’Argentina di 10 anni fa e la paragonano alla situazione italiana, “Rischio Grecia” … Sembra proprio un bel momento per l’Italia (ma anche per la Spagna dove vivo adesso).

Oggi ho visto: “Debtocrazy” un documentario greco che racconta la tragedia dei cittadini greci che devono affrontare la realtà dei conti pubblici . Chi pagherà il debito pubblico della Grecia? Chi ha contribuito a crearlo oppure la cittadinanza che si vedrà rubata della sovranità e dei servizi che costituiscono i cardini di ogni Stato come la sanità o l’educazione?

Qual è la soluzione a questa crisi? Forse un referendum come sta ipotizzando il primo ministro greco?

Nel documentario mi ha colpito la spiegazione della teoria del “Debito detestabile”, già usata come soluzione nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo anche dagli USA.

Vale la pena vederlo.

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